Un segnale del cambiamento del mercato
Sono consapevole che non si parla di bollicine ma ne approfitto per parlare di mercato e dell’eterna rivalità con i nostri cugini francesi che nelle bollicine è molto sentita.
François Pinault, considerato il terzo uomo più ricco di Francia, oltre a essere proprietario di numerose attività produttive e commerciali, è un grande collezionista di opere d’arte contemporanea, tanto che ha acquistato Palazzo Grassi (l’ultimo palazzo che La Serenissima ha costruito prima del crollo della Repubblica) affacciato sul celeberrimo Canal Grande a Venezia per esporre la sua collezione.Tra le sue numerose attività monsieur Pinault è anche proprietario del famoso Chateau La Tour, prestigiosa azienda vitivinicola della zona del Medoc a pochi chilometri da Bordeaux, che produce uno dei vini più rinomati e costosi al mondo.(http://www.chateau-latour.com/)
Su richiesta di Napoleone III e per l’Esposizione Universale di Parigi nel 1855 è stata presentata la classificazione ufficiale dei vini di Bordeaux che elencava Ch. La Tour, insieme a Ch. Margaux, Ch. Lafite, Ch. Haut Brion, come Premier Cru. Questa classifica, unica al mondo per avere chiaramente definito i migliori vini, è stata redatta semplicemente tenendo conto del prezzo che i vini riuscivano a spuntare sul mercato.
Qual è la notizia?
E’ stato comunicato dall’azienda Ch. La Tour, per bocca del suo direttore generale monsieur Frédéric Engerer, che dal 2012 non venderà più il proprio vino “en primeur” ma solo quando l’annata sarà ritenuta pronta per essere bevuta. Ch. La Tour con questa decisione sconvolge il mercato bordolese, da sempre abituato a mettere in commercio i vini ancora prima di imbottigliarli. In effetti la vendita “en primeur” consiste nella collocazione di certificati rappresentativi di vini posti in affinamento nelle botti per il periodo necessario per poter essere presentati sul mercato. Il produttore si impegna a consegnare i vini al termine di tale periodo di affinamento, ai sottoscrittori che hanno acquisito il diritto di prenotazione, a condizioni economiche che tengono conto del divario temporale tra l’epoca di sottoscrizione e quella di consegna.
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I prezzi fissati “en primeur” sono generalmente più bassi che in seguito.
Il prezzo non è basato esclusivamente sulla legge della domanda e dell’offerta, ma sul prezzo di rilascio dell’annata precedente, sulla qualità dell’annata e sulla situazione economica generale, vista dai produttori e commercianti di vino. Questo sistema ha permesso a ogni Chateau di avere un’entrata di denaro quasi immediata, vantaggiosa per l’economia aziendale.
Bene. Monsieur Pinault rinuncia a tutto questo va contro la tradizione e … forse anche all’economia aziendale, vedremo a che prezzo e quando usciranno e prossime annate. Un segnale forte che nasce probabilmente da considerazioni dettate da un cambiamento della clientela (russa e cinese) che è meno propensa all’attesa. Un gesto comunque coraggioso che cambierà un modo ormai consolidato di vendere il vino in Francia.
I cambiamenti avvengono da coloro che detengono il potere politico o economico, sono loro che possono modificare modi di vivere e di pensare delle persone. Mi piacerebbe che in Italia ci fossero dei personaggi che, sia nel campo politico, amministrativo o economico, abbiano la capacità di avere una “visione” innovativa e il coraggio e la forza di attuare il loro pensiero.
La capacità dei francesi di trovare soluzioni semplici ed efficaci strettamente legate agli aspetti dell’andamento del mercato, mediante soluzioni immediate e veloci come viene richiesto dall’attuale società, con una unità e condivisione quasi totale, mi procura una forte ammirazione e mi fa grande dispiacere constatare che aldiquà delle Alpi non ci sia lo stesso spirito e la stesse modalità per essere protagonisti.
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