Taste of Milano formula curiosa e intrigante
Dopo aver sentito parlare di questa manifestazione da numerosi amici, finalmente quest’anno sono riuscito a visitare questa terza edizione di Taste of Milano, svoltasi dal 17 al 20 maggio all’Ippodromo del Galoppo di Milano.
Proprio al centro del grande ippodromo sono stati allestiti i numerosi stand in un verde surreale per essere a Milano.
Ma subito ci si concentra sul da farsi. Scorgo numerosi stand, i primi presi d’assalto sono quelli ove si tengono i corsi di cucina organizzati dagli Chef di Sale&Pepe con la collaborazione di Congusto. Dopo pochi minuti dall’apertura si era già formata la fila per iscriversi e per essere protagonista di una delle 35 demo proposte.
Per coloro che preferiscono mettere sotto i denti qualche invitante piatto vi sono 12 Chef che preparano leccornie nei i loro “temporary restaurant”. Sanno come stuzzicare l’appetito e la curiosità dei numerosi appassionati. Sono loro il cuore dell’intrigante e moderna formula della riuscita manifestazione. Con le loro variegate proposte hanno stimolato il dibattito e il giudizio dei gourmet che facevano gara per confrontare i diversi modi di cucinare e di concepire la cucina.
Sopraffino l’agnello dei Pirenei con caponata di melanzane presentato dal Pont de Fer (http://www.pontdeferr.it/). Curioso e stimolante lo steak di manzo alla maniera di Goa, spezie salsa bernese al chili ideato dal ristorante Benares (http://www.benaresrestaurant.com/). Piacevole ed esotico il nido di funghi Shitake freschi, enoki, chiodini e pleurotus saltatati in soya, burro e sake cucinato dal ristorante Finger’s Garden 8http://www.fingersrestaurants.com/). Classici e gustosi gli spaghettini Latini selezione senatore Capelli al pesto di agrumi e tartare di mazzancolle elaborato da Il Liberty (http://www.il-liberty.it/).
Il ristorante Vun-Hyatt Hotel (https://www.hyatt.com/corporate/restaurants/vun/it/vun-home.html) ha proposto un fresco e invitante crudo di gambero rosso, fave, pancetta e agrodolce di eucalipto. Questi sono alcuni dei piatti che più mi hanno emozionato.
Ammirevole il Menù Kids, un quarto piatto per i più piccini. Un segno finalmente che contrasta lo strapotere e il fascino dei vari McDonald’s e simili, centri di diseducazione del gusto, tanto frequentati da molti bambini. Mi sembra una buona idea per avvicinare le “giovani generazioni” al buon cibo e alla buona tavola, un’occasione unica per far scoprire ai bambini gusti e sapori di una cucina sana e di alta qualità.
[ngg_images source=”galleries” container_ids=”35″ exclusions=”26,91,94,163,242,252,255,256,293,331,356,227,189,197,231,222,235,224,229″ display_type=”photocrati-nextgen_basic_thumbnails” override_thumbnail_settings=”1″ thumbnail_width=”240″ thumbnail_height=”160″ thumbnail_crop=”1″ images_per_page=”20″ number_of_columns=”3″ ajax_pagination=”0″ show_all_in_lightbox=”0″ use_imagebrowser_effect=”0″ show_slideshow_link=”0″ slideshow_link_text=”[Mostra slideshow]” order_by=”sortorder” order_direction=”ASC” returns=”included” maximum_entity_count=”500″]
La bellezza della formula “Taste of Milano” è quella di poter cenare in una sera in 12 ristoranti diversi.
Scegliendo ciò che più solletica le papille e immediatamente avere la possibilità di scambiare le proprie impressioni con i vicini, non sempre di tavolo, per confrontare i propri giudizi. Una vera e propria orgia di sensazioni e sapori che contribuisce ad allargare la nostra capacità di percepire, differenziare e scegliere, una palestra educativa di grande valore.
Un po’ complicato il funzionamento relativo al pagamento, per acquistare una consumazione bisogna utilizzare una tessera che viene consegnata in appositi sportelli. La tessera ricaricabile ogni volta che si esauriva, ciò avveniva abbastanza velocemente, bisognava rifare la fila per ricaricarla.
La proposta vini era molto variegata.
Vi erano quattro wine bar che hanno servito più di 15.000 bicchieri di vino proposti dai solerti sommeliers professionisti. Erano presenti anche stand di produttori di vino. Alcuni dei quali promuovevano il loro vino gratuitamente, altri a pagamento. Certo che una manifestazione così qualitativa richiedeva una maggiore selezione della qualità dei vini.
Da sottolineare, anche per questa edizione, la sensibilità degli organizzatori di “Taste of Milano” per eco-friendly, non solo con l’utilizzo di stoviglie biodegradabili e compostabili, ma anche con le shopping bag in juta naturale omaggiate ai visitatori da riutilizzare tutto l’anno per una spesa sempre più ecocompatibile.
Non sono mancate le proposte di prodotti d’eccellenza.
Numerosi assaggi hanno deliziato i palati più esigenti come il raro e squisito parmigiano reggiano “vacche rosse” prodotto con latte di questa antica razza. Gradito il preziosissimo aceto Balsamico di Modena con diversi affinamenti. Apprezzati l’insospettabile e imperdibile trota affumicata, il saporito formaggio svizzero, e altro ancora.
Insomma una manifestazione che ha visto circa 7000 presenze in quattro giorni dove il “Gusto” era in scena. Grazie a una sapiente regia è stato possibile inebriarci di sapori e profumi e di quell’aria di cultura del cibo e del buon mangiare della quale c’è tanto bisogno.
Spero che questo sia un punto di partenza per nuove esperienze che vadano aldilà della solita esposizione ma che coinvolgano il visitatore in un ruolo più attivo al fine che acquisisca ulteriori conoscenze in modo che abbia gli strumenti per capire, scegliere e premiare.
0 commenti