Si è concluso il 46esimo Vinitaly la maggiore manifestazione del vino italiano
La mia idea era di riuscire a “mettere in onda” questo sito prima del Vinitaly, ma problemi tecnici mi hanno impedito di attuare questo proposito, pertanto ho, come tutti gli anni vissuto quasi in apnea, questi intensi giorni al Vinitaly.
Quest’anno la novità è che è cambiata la formula. Non più 5 giorni da giovedì a lunedì, ma 4, ricalcando il Vinexpo di Bordeaux dove da tempo si inizia la domenica e si chiude il mercoledì. Questa richiesta era stata avanzata da diversi anni sia da numerosi produttori che da professionisti del mercato che ritenevano molto più consona alle esigenze degli operatori.
La nuova formula è un successo per tutti.
Sin da domenica vi è stata una folta presenza di operatori e di appassionati che hanno riempito ordinatamente i padiglioni per assaggiare le nuove annate, solitamente presentate per l’occasione. Il lunedì è indubbiamente il giorno più visitato. Ha visto in degustazione soprattutto ristoratori ed enotecari da tutta Italia che, finalmente, hanno coronato il loro sogno di venire al Vinitaly nei giorni nei quali cadono maggiormente i loro giorni di chiusura, lunedì e martedì.
Le numerose presenze, soprattutto di giovani, hanno sottolineato l’interesse che gravita intorno al mondo del vino. La voglia di conoscere maggiormente le numerose denominazioni e le prestigiose aziende presenti. Si poteva stilare una sorta di classifica di popolarità contando le numerose persone che prendeva d’assedio gli stand più famosi. Questo entusiasmo, la possibilità e il desiderio di assaggiare etichette importanti ha portati alcuni sconsiderati, a comportamenti poco civili, indotti dagli eccessi alcoolici. Sarebbe auspicabile che l’ente fiera debba intervenire individuando e dissuadendo queste persone a continuare gli assaggi.
Un altro suggerimento all’ente Fiera e a tutto il mondo del vino è quello di aprire ai minorenni, ovviamente accompagnati, per avvicinarli al mondo del vino in modo corretto e positivo. L’eccesso di alcol è un problema che ci guarda, come tutti i problemi sarebbe meglio gestirlo che lasciare che venga travisato. Quale migliore posto per educare alla cultura del vino se non il Vinitaly?
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Non sono mancati di certo gli stranieri interessati al vino italiano
provenienti da 120 paesi tra i quali Usa, Germania, Russia e Cina in testa. Il vino italiano viene più bevuto all’estero che non in Italia. Gli importatori stranieri sono ben contenti di tornare in Italia a “fare affari” dato che i prezzi sono veramente interessanti. La crisi mondiale ha fatto perdere marginalità al vino italiano. Ho assistito a trattative che vertevano su vini DOC di più che buona qualità, contrattati al disotto di 2 euro e con quantità minime.
L’immagine della enogastronomia italiana all’estero è sempre alta, ma credo sia importante guardare la realtà in faccia.
Essere positivi non vuol dire far finta che tutto vada bene.
Essere positivi significa conoscere la realtà analizzarla e operare, senza drammi, per risolvere la situazione. Ciò significa che l’entusiasmo generato da questo Vinitaly, assolutamente da considerarsi come positivo, deve essere consapevole che il mercato fortemente interessato e furbescamente cosciente della situazione generale, odiosamente spinge i prezzi al ribasso, togliendo la marginalità alla produzione, che vede aumentare le spese e diminuire i profitti.
Se non si riesce a riacquistare prestigio e marginalità sui mercati continuerà il trend che negli ultimi dieci anni ha visto dimezzare la superficie vitata e che vede la superficie media delle aziende vitivinicole aumentare. Il significato è abbastanza chiaro vuole dire la scomparsa delle piccole aziende.
Mi auguro che questo 46esimo Vinitaly, che con la nuova formula ha registrato oltre 140.000 presenze, sia un punto di partenza e rilancio per il vino italiano.
Vinitaly manifestazione per eccellenza dell’Italian style, odiata/amata spesso come tutte le “cose” italiane, spero che con i suoi esempi di cambiamento stimoli tutti i settori del mondo del vino a intraprendere nuovi e proficui percorsi.
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