Vendemmia in Champagne: 2012 un’annata da non ricordare
E’ iniziata da poco la vendemmia in Champagne. Nel mio solito tour annuale per verificare lo stato delle uve e per seguire la vendemmia nelle aziende con le quali ho collaborazioni. Posso constatare tutti i danni provocati da un’annata a dir poco difficile e complicata.
Non è mancato niente
la primavera particolarmente fredda e umida ha impedito una buona fioritura causando acinellatura, inoltre nel mese di aprile e maggio le gelate hanno distrutto l’equivalente di 2.900 ettari, e la grandine a giugno e luglio ha dato il suo contributo devastando 1000 ettari in una situazione che vedeva le vigna già provata da pesanti attacchi di peronospora e oidio.
Ciò che è rimasto ha potuto godere di un agosto insolitamente caldo e secco. Quando sono arrivato alla sera verso fine agosto vi erano 28 gradi. Con un andamento cosi favorevole, la maturazione è stata buona e con l’accortezza di selezionare l’uva che entra in cantina si potrebbe salvare l’annata che sembrava catastrofica per come era iniziata.
E’ stato calcolato che la produzione di uva in champagne sarà minore del 30% rispetto al 2011. La media di produzione per ettaro si stima di 110 quintali, per l’equivalente di 220,5 milioni di bottiglie , in calo del 12% rispetto al 2011.
[ngg_images source=”galleries” container_ids=”28″ display_type=”photocrati-nextgen_basic_thumbnails” override_thumbnail_settings=”1″ thumbnail_width=”220″ thumbnail_height=”140″ thumbnail_crop=”1″ images_per_page=”20″ number_of_columns=”4″ ajax_pagination=”0″ show_all_in_lightbox=”0″ use_imagebrowser_effect=”0″ show_slideshow_link=”0″ slideshow_link_text=”[Mostra slideshow]” order_by=”sortorder” order_direction=”ASC” returns=”included” maximum_entity_count=”500″]Quest’anno bisognerà ricorrere alle riserve che intelligentemente ogni anno, soprattutto in quelli buoni e abbondanti, vengono stoccate in cantina.
Sarà anche premura dei produttori tener conto dell’andamento del mercato che vede nei primi sei mesi del 2012 le vendite di Champagne in calo del 6,6%, con un fatturato in calo del 7% per l’UE e 8,5% per il mercato interno. Solo i paesi terzi (extra UE) resistere con un calo del solo 0,8%.
Nessun dramma. Sappiamo che negli ultimi quattro mesi dell’anno si vende più del 50% del prodotto. Attendiamo di conoscere gli ulteriori sviluppi del mercato
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